Trasparenza
La passione non rimane che trasparente, quando rivedo il muro bianco e penso a quello rosa, come lo vorrei così.
E la "verduraia" mi apre le porte delle sue ciliegie, sono come quelle che mettevo sopra le orecchie da bambina.
La gente dimentica di vivere per non pagare due euro di parcheggio. E' incredibile.
Io vado tranquilla con la canotta ma ho freddo, allora mi metto la giacca da motociclista, è un color arancione montagnino, per farti trovare in certe situazioni. Vale anche per la città.
Poi riprendo la macchina e faccio una battuta alla cassiera. Chissà come mai le persone dicono sempre che non hanno mai pagato per le ricette. Lei ride. E' uguale anche al supermercato.
Torno nella mia casetta lunga dieci anni, è piena di me. Quanti sguardi all'insù, come ero orgogliosa, e mi ricordo quando ci siamo entrati per la prima volta, la mamma era arrabbiata e stava fuori dalla porta. Tu per poco non scivolavi in mezzo al pavimento sconnesso. Chissà perché mi è rimasto in testa quel ricordo. Forse perché mi spronavi sempre a seguire i miei desideri. Anche nel dubbio. Sorridevi con gli occhi luminosi e tra un po' cascavi a terra, ah ah!
Torno ancora piena di pacchi esasperanti, non so perché mi ci sono infilata in questa situazione, ma ormai siamo agli sgoccioli, finalmente. Non te la prendere, le cose cambiano, non c'è niente di male, bisogna andare avanti.
Il ragazzo mi da un indirizzo ma poi scopro che si trova a Case Nuove. Mi ripete il nome dell'ufficio, come se dovessi conoscerlo per forza. E così passo davanti a mille ricordi di un mese di maggio in cui il dirigente mi chiedeva cose, e io parlavo di nonna, e lui mi diceva: mi dispiace, e io ribadivo, no, era una cosa che si sapeva. Non è stato un funerale brutto, infondo. Eravamo molto felici di ritrovarci tutti.
Ora fa caldo, quando arrivo sono due piloti, gli stringo la mano, ma perché? Mi viene naturale, loro straniti, neanche controllano, io che mi sento ragazzina come la prima volta, affascinata da un distributore di benzina sopra il quale passano gli aerei.
Ti ricordi quella volta che alla dogana ho allungato la mano alle guardie svizzere? Sottovoce mi dicevi: non si fa! E io, ma perché?! Ero talmente spontanea che uno di loro la mano me l'ha stretta davvero.
L'ultima consegna è una casa borghese, mi viene incontro una gattina marmorina, com'è bella e dolce, si fa accarezzare, e la signora racconta di quando era piccola, di come aveva la coda, e il pelo bianco, gli occhi infinitamente azzurri.
No Brutino io ti ho amato davvero, non ti ho ucciso.
Quante cose si imparano durante una bella e calda giornata di sole, quando sfidi il mal di testa ma ti ricordi che ti verrà anche il giorno dopo. Eppure le opportunità vanno sfruttate quando si presentano, anche se il treno che perdi non è detto che sia quello giusto.
Come sarebbe stato se avessi avuto il coraggio di andare, quella volta, a Roma, e stravolgere di lì a poco nuovamente la mia vita già altrettanto stravolta?
Vorrei essere invisibile per spiarti, e vedere dove vai, come sei, con chi sei, a cosa pensi.
Poi mi ricordo che l'invisibile sei tu, e che queste cose già le fai. Con me.
I momenti giusti ci sono sempre. Basta che si incontrino sbadatamente, senza volerlo, come quella volta che sono finita addosso a quell'attore famoso, così bello, così famoso che non mi ricordo nemmeno il nome. Camminavo all'indietro, in un parcheggio, mi sono girata e sono caduta. Sopra di lui. Che rideva. Compiaciuto. Come qualcuno.
Magari la prossima volta, invece, cado sopra di te. Chissà.