Castiglion Fiorentino
Ero piccolina e tu mi lasciavi suonare il pianoforte. Poi sono cresciuta e mi hai aperto la tua libreria. Quando sono diventata adulta mi hai aperto il cuore, che sembrava duro e serio, e invece era morbido.
Oggi sono venuta da te, nel tuo paese, a cercare quello che ne è rimasto di noi. E sono qui che guardo il carro armato commemorativo, per capire se è uguale a quelli che vedevi tu. Salgo il Cassero e mi ritrovo in un mare di margherite, l'erba verde contrasta con il bianco e il giallo e ci sprofondo dentro, mi ci butto come forse tu facevi da ragazzina.
Scendo verso la Collegiata a scoprire gli angoli più luminosi. Mi affaccio sul bel porticato di Piazza del Municipio a guardare il panorama e sono fiera di avere sangue un po' toscano. Guardando i sali scendi delle stradine, mi domando quante volte ci sei passata, quante volte hai ballato con i tuoi amici, hai sorriso a tutti e se qualche vecchio ancora si ricorda di te.
Combattiva, dura, ferma e pura, donna minuta dai capelli ricci, gli occhi piccoli e il naso grande. Siamo ai tempi dei rilegatori di libri, quando ancora la carta contava e gli artigiani facevano tutto a mano, accarezzando foglio per foglio. Mi hai insegnato a studiare, ad amare, a comprendere, a perdonare. Mi hai insegnato che l'amore dura e perdura se è vero, se è quello della vita, e che bisogna adattarsi all'uomo che si ama, perché è ciò che si faceva, che si fa. E tu, piccola anima sorridente, che divoravi libri e adoravi caffè e cioccolata, cammini accanto a me, con la tua coda pungente, a ricordarmi che dell'amore si sa tutto e niente, se non c'è la comprensione, la giustizia, la perseveranza.
Mi guardi con gli occhi piccoli e gli occhiali a punta, e mi chiedi: "cosa c'è? Sei perplessa?" mentre tutto gira, tutto cambia e io, con una sigaretta in mano, sono fiera di essere una donna scorpione.
Ciao nonna, io oggi sono qui per te. A vedere la tua vita con i tuoi occhi.
1 commenti:
Belle immagini per questo viaggio del ricordo.
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