Piazza del Duomo
Vedi, in fondo speri, e ti siedi sui gradini al buio. Non hai pensieri se non uno: cosa cavolo ci faccio qui? Non c'è neanche una transenna, non c'è neanche una tragedia, nella vita e nel mio cuore. Ma un telefono che suona e qualcuno che non risponde più.
Fa freddo e piove, un americano si inginocchia accanto a me e mi chiede se ho una sigaretta. E' l'ultima, ma rimani qui vicino a me, mica me la prendo, facciamo due chiacchiere in inglese.
Mentre passo la farmacia, la tabaccheria e le poste, il signorino dell'edicola mi guarda sorridente ma è un sorriso finto. Mica come quello di Piacenza, come ti guardano gli emiliani, si sa, non ce n'è.
E alla fine non importa se ci si incontra al bar o in albergo, basta che ci si incontri pure, prima o poi.
Alla fine non importa se l'indifferenza s'è presa tutto ciò che io non volevo, non importa se l'amore non c'è mai stato, non importa se un mese è troppo tempo per smettere di considerarsi.
Ciò che importa sono le città sempre diverse. Oggi Firenze, domani Pisa, dopo domani Milano.
Ora, guarda, lassù nel cielo dove mangiavamo i bomboloni, pensa. Ora che è novembre non li fanno più, fa troppo freddo. Ma tu, silenziosa, ma che ne sai?
1 commenti:
Considerazioni veritiere, buona giornata con un sorriso sincero.
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