Danzando ad Auschwitz

Devo ammettere che, pensando alla Polonia e alle visite dei campi di concentramento, i miei sentimenti barcollano tra l'emozione e l'orrore. Quando si pensa a un campo di concentramento in particolar modo, si passa con il cervello per Auschwitz. Per forza. Siamo intrisi di ricordi televisivi, canzoni, citazioni, immagini inimmaginabili. Ad Auschwitz (o meglio, Oswiecim, in polacco) i nazisti stabilirono il più grande campo di concentramento e di sterminio del regime. La visita si svolge in due campi, che distano pochi chilometri l'uno dall'altro: Auschwitz I e Auschwitz II (conosciuto come Birkenau, o meglio, Brzezinka in polacco). Dai tanti video presenti su youtube o da non so quanti documenti on line, potrete già farvi un'idea di cosa andrete a vedere, come me la sono fatta io. Ho un po' paura, ho un po' di lacrime addosso. Qui, credo ci si possa sentire come sospesi e morti allo stesso tempo. Qui, forse, si riesce ancora a sentire la carezza della beltà della vita, della nostra vita, che abbiamo la fortuna di vivere così.
La mia generazione non ha conosciuto guerre (fin'ora), ma neanche quella dei miei genitori. Ma la guerra ha lasciato tracce negli animi e nell'educazione di tutti i nostri nonni (e, per qualcuno, padri). Saremmo stati più liberi e forse meno traumatizzati in tutti i nostri comportamenti? La libertà è una delle cose che rendono degna la vita. Il lavoro rende liberi, ha detto qualcuno. Lasciamo all'aria queste parole e consoliamoci, come qualcuno ha deciso di fare quest'estate, per il suo compleanno. Un sopravvissuto di Auschwitz che, dopo 65 anni, all'età di 89 anni, racconta la sua storia e ritorna in quel campo che lo ha fatto morire e poi rinascere. Un uomo anziano, intriso di sofferenza e di ricordi, che decide di girare un video ballerino, insieme alla figlia e ai nipoti, sulle note di "I will survive" di Gloria Gaynor
Il grande cimitero di Auschwitz riprende vita? Molte sono le critiche e molti i compiacimenti. Un luogo di dolore, dove non si può ballare. Dove non si può cantare. Che va rispettato e idolatrato, in silenzio. Ma la musica, cosa può fare la musica, se non ridare vita a un luogo ormai ucciso dal tempo? 
Strano, diverso, inusuale. Il campo di concentramento di Auschwitz sorride. D'altronde, non abbiamo sorriso anche noi (seppur amaramente), nel film "la vita è bella" di Benigni? Il video lo trovate in questo articolo del corriere, guardatelo! Forse vedrete un luogo diverso, diverso da quello che avete visto fin'ora. E forse, lo vedrò anch'io. E ricordate, il nazismo e il comunismo sono illegali in Polonia. Come il fascismo lo è in Italia. 



Se siete interessati alla visita al campo, potrete trovare utili i seguenti link:


http://auschwitz.altervista.org/portal/ 
http://www.auschwitz.org.pl/ 
http://www.auschwitz.dk/auschwitz.htm 
http://www.olokaustos.org/geo/index.htm


Nota: l'ingresso ad Auschwitz I e II è gratuito. E' possibile però fare un'offerta libera per aiutare la fondazione.

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