Feriae Matricolarum di Bologna

Le Feriae Matricolarum (Festa delle Matricole, ma continuerò, per fondo e profondo rispetto a chiamarla Feriae) di Bologna sono un evento annuale attesissimo per i Goliardi bolognesi, ma anche per moltissimi studenti e cittadini. Si tratta di tre giorni interamente dedicati a feste, balli, divertimento, giochi goliardici e, naturalmente, intrisi delle tre fondamenta della Goliardia: Bacco, Tabacco e Venere
Durante questa festa i Goliardi d'Italia e a volte d'Europa si riuniscono per divertirsi, banchettare, disquisire, sproloquiare e anche, diciamolo, cuccare. L'alta possibilità di giochi verbali e discussioni di livello si esprime al massimo durante questa festa, dove la conoscenza con diversi goliardi di moltissime balle (od ordini, dipende) è grandissima.

La festa è attesa. Preparata. Giocata a suon di bicchieri di vino. Le balle bolognesi si contendono il banchetto più bello, il saio più bello, la patacca più bella, la feluca più bella, il mantello più bello ma soprattutto la gnocca più bella (facevo testo anche in abiti non ufficiali?). E ovviamente, ognuno seguendo il suo grado, i primi arrivati con i primi arrivati, i mantellati con i mantellati (o quasi), i vecchi con i vecchi (o quasi). 


Tornare alla Festa delle Matricole dopo anni di silenzio goliardico mi ha fatto un certo effetto. Mi sono sentita a casa (come sempre, a Bologna), tra amici (come sempre tra goliardi), abbracciata e protetta dai portici di "mamma Bologna" e coccolata, perché i vecchi tempi non si scordano mai, e anche se ci si parla di meno ognuno conserva nel cuore il vecchio goliarda che è stato. Effettivamente al tavolo dei vecchi in Piazza Maggiore eravamo tutti vecchi, gli anni erano passati, forse siamo diventati più seri? Ma cazzo, anche se non bevo più, non fumo più (e aggiungo, non trombo più!) ho sempre 20 anni. 

Durante le tre giornate ci sono eventi diversi. La prima sera, di solito il venerdì, l'evento clou è l'infelucamento del Nettuno (vedi foto). In pratica una grande feluca viene posizionata in testa alla statua della fontana del Nettuno che domina appunto Piazza del Nettuno. Questo avviene circa a mezzanotte. L'evento, molto interessante, me lo sono sempre perso, di solito o avevo altro da fare, o crollavo dopo ettolitri di vino abbracciata alle palle di Piazza Santo Stefano o distesa sotto i portici ad aspettare una barella. Cercate di resistere dunque almeno fino a mezzanotte, perché davvero merita (tanto la notte è sempre giovane!). 
Gli altri due giorni prevedono varie attività, sicuramente sono dedicati alle conoscenze, alle discussioni, agli omaggi, ai giochi. Per poi finire, come sempre, a cena (se qualche goliarda leggesse, potrebbe aiutarmi indicandomi quali sono stati gli eventi di quest'anno!).
Quest'anno c'erano diversi banchetti in Piazza Maggiore (e perfino i bagni!) di cibarie, vino e co, allestiti dalle varie balle, e un palco con due serate a concerto. 

Ma la cosa bella è proprio l'incontrarsi, la voglia di conoscersi, di condividere quello che per molti la Goliardia rappresenta ancora oggi: gioco, divertimento, beltà, gioventù! Perché i goliardi hanno sempre 20 anni anche quando ne hanno di più!

Ed ecco il Gaudeamus Igitur, l'Inno Goliardico Internazionale, che unisce i goliardi di tutto il mondo (NOTA: non vado in mutande, o peggio)!


Gaudeamus igitur iuvenes dum sumus. [bis]
Post iucundam iuventutem
post molestam senectutem
nos habebit humus! [bis]

Ubi sunt qui ante nos in mundo fuere? [bis]
Vadite ad superos
transite ad inferos
hos si vis videre. [bis]

Vita nostra brevis est, brevi finietur, [bis]
venit mors velociter,
rapit nos atrociter,
nemini parcetur. [bis]

Vivat academia, vivant professores! [bis]
Vivat membrum quodlibet,
vivant membra quaelibet,
semper sint in flore. [bis]

Vivant omnes virgines faciles, formosae! [bis]
Vivant et mulieres
tenerae, amabiles,
bonae et laboriosae. [bis]

Vivat et respublica et qui illam regit! [bis]
Vivat nostra civitas,
maecenatum charitas,
quae nos hic protegit. [bis]

Pereat tristitia, pereant osores! [bis]
Pereat diabolus,
quivis antiburschius,
atque irrisores. [bis]

(Strofe apocrife)
Quis confluxus hodie academicorum? [bis]
E longinquo convenerunt,
protinusque successerunt
in commune forum. [bis]

Alma Mater floreat quae nos educavit [bis]
caros et commilitones,
Dissitas in regiones
sparsos congregavit. [bis]

2 commenti:

Anonimo ha detto...

da non perdere la sfilata allegorica del sabato e la discesa dei carrioli da San Michele in Bosco la domenica

Valentina ha detto...

Ha ha, è vero, dirigere il traffico in accappatoio rosa e anfibi su e giù per i colli è stato da panico!

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