L'essenza di una Festa

Quando guardiamo una cosa per la prima volta, ci stupiamo sempre.
Quando la guardiamo per una seconda e una terza, e ci piace, continuiamo a farlo ancora, finché non sentiamo il bisogno di assaporarne l'essenza. Ma che significa esattamente? Significa entrarci dentro, con il cuore, con lo spirito. Significa vedere questa cosa che tanto ci conquista dall'interno, dal suo movimento più puro, più intimo. Forse sono troppo romantica ma, quando nelle cose che si fanno domina l'amore, non riesco a non guardarle con altri occhi.

Può una festa essere conquistante e avvolgente? Può. E lo fa silenziosamente, lentamente, in momenti e attimi che uno non pensa, che forse neanche immagina, che non sa. Lo fa in modo minuzioso, stando attenta a tutti i dettagli del caso, coinvolgendo più persone che hanno la stessa identica passione e ci mettono la stessa forza. Allora la festa diventa una delle cose più importanti che esistono: una condivisione.

La condivisione è il punto forte di ogni cosa bella. L'impegno, la partecipazione, la volontà, il desiderio di migliorarsi, di emergere, di affascinare, di sedurre, di incantare. Ma soprattutto di sorridere e far sorridere, divertire, e, se vogliamo, deliziare. 

Cosa è più importante? Il risultato? O il sacrificio? O l'attesa che entrambi generano? Cosa sono più importanti i fatti o le parole? I fatti naturalmente, conseguenti ad altri fatti, ad altre parole che portano a risultati, sempre. Perché l'unione, la voglia di innovazione, la tenerezza della felicità, del rinnovamento non possono mai coincidere con lo status quo. 

Dietro a una festa ci sono dunque moltissime cose, moltissimi mesi di lavoro e partecipazione collettiva di una piccola società che vuole crescere e migliorarsi, e che sente il desiderio di nutrirsi costantemente. Ma soltanto chi ne fa parte può sentirne la forza, la temperanza, la sobrietà, la virtù. E riesce, per questo, a trasmetterla.

Possiamo parlare di insuccesso dunque? No, non credo. Perché non si abbraccia al rinnovo. La parola insuccesso non si intona a caso, a chiunque. Ma soprattutto non canta se non per se stessa. E una festa, una festa come la festa della Fragola di Camposampiero, in cui la voglia di condivisione è altissima (ed esiste da sempre), può essere vista con questi occhi? No, o almeno, non da chi ne percepisce l'essenza, la sostanza, la singolare straordinarietà.

Nota:
un ringraziamento speciale a
Nicola Pellanda
Consigliere Comunale Delegato ai rapporti con la Pro Loco

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