Capo Sounion - ATENE - Grecia



Scrivere di Capo Sounion è per me un privilegio. Ci sono stata nel 1999, il mio primo viaggio in Grecia, costato pochissimo (quando ancora c'erano le lire..)..sono tornata col cuore ingroppato, arricchita e piccolissima. Il mio viaggio è stato lungo e mai avrei creduto così esaustivo e doloroso nello stesso tempo. Sono stata a Capo Sounion da 20 enne e mi ha lasciato un indelebile impronta sul cuore, mai dimenticata, sempre sofferta, unica ed irripetibile. A distanza di anni la ricordo ancora con la sua totalità struggente di anima consapevolmente amorevole. Premetto che ho fatto il liceo scientifico e ho così potuto studiare (e adorare !!) la letteratura inglese..conoscete John Keats? Spero di si..tutti dovrebbero studiarlo in adolescenza e sentirsi così più vivi e più belli. Ebbene, di Capo Sounion ricordo l'atmosfera, la totalità devastante e conquistante di quello splendido mare azzurro che non può far altro che dominarti. In alto sul colle c'è il tempio di Nettuno, ancora si regge in piedi, anche se un pò di pezzi sono caduti. Si erge direi, come un sovrano su un colle maestoso e solitario, come la mia anima quando l'ho toccato. Ero infatti in un viaggio organizzato e puf! Tutto è scomparso, ero sola, in mezzo al Mediterraneo, incantata e piccola. Sì, piccola, perchè di fronte alla maestosità non ci si può sentire che così. Avevo tanta gente intorno a me ma sentivo che non mi capivano..ero la regina della solitudine. Mi accarezzava il vento e i pensieri si sovraffollavano. Poi la guida ha pronunciato le parole magiche.." John Keats nel suo viaggio in Grecia è stato qui, e ha scritto il suo nome su un pilastro. Esso era caduto ed è stato poi posizionato in alto....". Che dire, mi si è aperto un mondo. Pensavo e sognavo..chissà se ha scritto qui la sua ODE A UN URNA GRECA..chissà cosa pensava quando era qui, giovane e solitario, passato in Grecia come una foglia al vento e arrivato in Italia, la sua splendida Italia che se l'è portato via appena 26enne..i ricordi si sfumano poi nel tempo ma le sensazioni no. Pervadono e conquistano fino a restare illuminate (avete per caso letto OGNI COSA E' ILLUMINATA DI FOER? Leggetelo, così capirete cosa voglio dire.. )..si incatenano al cuore e all'emozione che non invecchia mai, ma dura e perdura continuamente, nel tempo. Ho sentito John Keats dentro me e lo conservo ancora, con la mia curiosità e innocenza di giovane ragazza, con la mia giovinezza e inespressione. Mi sono seduta e ho pensato che le orme del vento restano immutate..nello splendore dell'inesistente, che è però esistito! Descrivere a parole questo luogo è impossibile,perchè ogni parole non può che sminuirlo. Io mi lascio ancora cullare da questo incanto, dalle sensazioni rimaste in me, dal benessere fisico e quesi totalitario della sua prorompenza. Vorrei poter spiegare cos'è Capo Sounion per me. C'è chi ci vede solo un vecchio tempio abbandonato sul mare. Di abbandonato in realtà non c'è proprio nulla, esiste ed è tutto. I greci dicono che vi si vedono i più bei tramonti della Grecia..questo l'ho sentito dire in molti luoghi greci..ma non ho potuto purtroppo vederlo coi miei occhi. Vorrei avere le ali e andarci quando sono triste, per commuovermi coi miei occhi e non solo col cuore, col pensiero o guardando una fotografia. Chissà com'è ora, chissà dov'è..chissà quel venticello chi porterà ancora via oltre a me..un luogo come pochi al mondo, indimenticabile,struggente..ma voglio darvi un consiglio..leggete Keats, Shelley e Byron prima di andarci..leggete delle loro vite, delle loro storie, della loro anima. Capirete molto di più di Capo Sounion e del suo canto....


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