Mesola e il suo Castello



Ieri era una stupenda giornata, freddissima ma con tanto sole, e sono andata a Mesola. Per chi non l'avesse mai sentita nominare, è una località al confine tra l'emilia e il veneto, tra la provincia di Ferrara e quella di Rovigo. Un po' sperduta devo dire, mi sono persa in mezzo ai campi, ma desideravo tantissimo e da tanto tempo visitare il Castello, la delizia estiva degli Estensi.

La campagna ferrarese ieri era ghiacciata. Nonostante le strade fossero ben pulite, i campi erano un'immensa distesa bianca, che con il cielo azzurrissimo ha reso il tragitto piacevole. Peccato per i soliti cartelli inesistenti. Se dovete andare a Mesola da Ferrara, vi conviene seguire la strada più comoda per la Romea, se non trovate le indicazioni per Mesola, seguite quelle per Adria e poi Chioggia. Non uscite a Bosco Mesola, perchè porta al Boscone della Mesola, che è un parco naturale e non si trova in città. Dovete quindi seguire il cartello "Mesola". 

Mesola è davvero piccolissima, un borgo che non appare neanche stupendo. Il castello un po' anonimo e abbandonato. Bellissimo lo scorcio che dalla piazzetta porta ai portici che circondano il castello stesso, con pavimento in pietra, archi e piccole botteghe, che mi hanno ricordato tantissimo l'Abbazia di Pomposa. Il castello si trova in una piccola piazza (Umberto I), un po' più piccolo di quello di Ferrara, era il luogo dove Renata di Francia e consorte trascorrevano le vacanze estive. Come tutte le residenze degli Estensi, il luogo appare affascinante e se vogliamo romantico, peccato che l'organizzazione della visita sia davvero pessima. Il castello era chiuso, viene visitato da pochissima gente, e basta andare alla Pro Loco, che si trova sempre sulla stessa piazzetta, e lo aprono apposta per voi. Incredibile e meraviglioso, attraversare un castello completamente sola, io e lui. Peccato che non venga neanche riscaldato e io facevo qualche passettino accompagnata dagli zero gradi dell'interno (faceva più freddo dentro che fuori). Il castello ha un ingresso stupendo, il piano è completamente rimasto come allora, a parte qualche pannello e foto d'epoca. Nessuna illuminazione interna purtroppo (che si associa al freddo..). Le scale, altissime, lunghe e con piccoli gradini (ci stava a malapena il mio piedino), sono attraversate da muri in pessime condizioni, pieni di muffa e l'odore che si respira all'interno è veramente poco salubre. Il primo piano è però affascinante, ci sono diversi mosaici, quadri, esposizioni che illustrano la storia della cittadina, diverse piantine dell'epoca e notizie sulla palude bonificata. Pensate che una volta Mesola era perfetta per la crescita della canapa, e la produzione era altissima! Difficile il percorso al freddo e al gelo, ma la cosa più bella del castello è che le sale possono essere attraversate soltanto in modo circolare. In pratica c'è una grande sala centrale, e tutti i corridoi attorno. Ho avuto qualche difficoltà a capirmi! Gli interni sono stati costruiti come quelli del castello di Ferrara, con sedie di cemento vicine alle finestre, grandi tendoni, sale ampie, soffitti decorati. Ma i muri sono stati tutti rifatti e danno un po' l'idea di "istituto scolastico". 
L'ultimo piano ospita il Museo del Cervo, e anche questo è tutto rifatto. Una volta saliti i gradoni vi ritroverete dei pannelli ricostruiti di color verdino chiaro..che formano un percorso particolarissimo (che naturalmente io ho fatto al contrario..)! In pratica è esposta e spiegata tutta la storia del Cervo ferrarese (una particolare specie di cervo in via d'estinzione, unico al Mondo!), la sua diffusione, la crescita, la campagna e il bosco, con diversi modelli di cervi e qualche scheletro con le corna. Molte sono le ricostruzioni degli ambienti naturali, carine ma non stupende. Sicuramente un museo didattico interessante per i bambini, con intrattenimento anche video. Solo che..il freddo era davvero lacerante. 

Insomma, facendo due conti non vale la pena di incamminarsi verso Mesola soltanto per il castello, molto lasciato a sè, e per questo museo..carino si ma..non eccezionale. La visita è stata davvero difficile per il freddo assurdo. Consiglio di visitare il Bosco quando fa più caldo, potrete andare insieme alle guardie forestali, vi accompagneranno nei luoghi più nascosti, dove vivono i cervi. E già che siete là potrete andare a vedere il museo. Ma partire apposta..ecco, quello no. Non credo che ne valga la pena.

Per le foto dell'interno cliccate qui.

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