Rinascimento
Manca poco a far cambiare il vento, anche se scrivere al cellulare non è’ come farlo dal pc. Farò qualche errore, pazienza.
Le strade bagnate sono deserte. Che strano guidare a mezzanotte e meravigliarmi della solitudine. Io che ho sempre vissuto in città. Non mi abituo, non accadrà mai.
Dopo 10 anni e il naso all’insù, mi ritrovo donna bambina a incartarmi di favole d’autore. No, non sono le ballate del mio pianoforte e nemmeno storie romantiche vintage. Sono solo emozioni momentanee, espressioni passeggere.
La strada continua ad essere cupa, buia, e io a sbagliarla. Pazienza, farò tardi, non ho fretta, non ho sonno.
La solfa è’ sempre una, ridondante, rincuorante.
Mi ricorda che dopo la campana suona l’arpa, e dopo ancora il violino, non la viola di Brescia. Per fortuna.
Una cosa, due cose, tre cose, e poi forse, taglierò i capelli. Insieme al cordone del mio pegno. Perché è’ ora di chiudere con il passato.
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