Every step of my life...
E' mattina presto. Cammini di corsa perché ora lavori a Milano e non c'è tempo per fermarsi, neanche se ti cola il naso. Tutti corrono e tu, che non sei più quella del primo giorno, ti adegui e ormai hai preso il ritmo. Pure tu ti incazzi quando la gente spaurita e non abituata al clima milanese si ferma col naso in su a cercare di capire dov'è e perché deve inserire il biglietto per uscire dalla metropolitana.
Corri, con le tue due borse, ti sei adattata. Le milanesi di borse ne hanno due: non si può di certo andare in giro con la borsa troppo gonfia, proprio come faccio io. Attenta a schivare uomini ingiaccati e incravattati che bilicano tra pc, i-Pad, cellulare, giornale e valigetta 24 ore, lanci un occhio anche ai pericoli più stronzi di Milano: i tacchi altissimi delle signore. Per fortuna non piove, perché qui gli ombrelli corti non si usano e tutti hanno gli ombrelloni e li tengono in mano a mo di arma puntata contro (di te, ovvio).
Ma oggi è una bella giornata, non piove, nessuno mi ha fracassato un piede con tacchi pesanti come zoccoli, e nessuno mi ha sfracassato i coglioni con le cazzate del buon gusto al telefonino.
Quindi, mentre cammino, con lo sguardo in basso (più per sonno che per noia, devo dire), mi imbatto in questa cosa...
tutti i passi che ho fatto nella mia vita
mi hanno portato qui, ora
e c'è pure in inglese
every step I have taken in my life
has led me here, now
La targa suscita momenti emozionanti di poesia e di affetto... sono commossa. Poi, dopo una gomitata di una sciura con i capelli platino, la giacca verde pisello e le scarpe col tacco altissimo blu elettrico (era la settimana della moda a Milano), torno nella realtà. Tutti i passi che ho fatto nella mia vita mi hanno portato qui, ora: a Milano Cadorna. Che culo.
2 commenti:
Una targa di grande sensibilità.
Baci
Post assolutamente fantastico! La targa, anzi l'opera di Alberto Garutti oramai si trova in altri tre o quattro posti, principalmente aeroporti (Linate, Malpensa e Orio)
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